Tendenze design e cotto: le nuove mode tra artigianalità e sperimentazione

Negli ultimi anni, l’interior design e l’architettura hanno riscoperto un forte interesse per i materiali naturali, autentici e carichi di storia. Tra questi, il cotto fatto a mano ha conosciuto una vera e propria rinascita, diventando protagonista di progetti contemporanei che uniscono tradizione, innovazione e sostenibilità. Questo materiale, che un tempo veniva associato quasi esclusivamente ad ambienti rustici e tradizionali, oggi si inserisce con naturalezza in spazi minimalisti, urbani e persino industriali, grazie alla sua capacità di dialogare con altri materiali e di evocare emozioni attraverso la sua matericità. Il valore estetico ed etico del cotto si allinea perfettamente con le esigenze del design contemporaneo, che cerca bellezza, storia e rispetto per l’ambiente.

Perché il cotto è protagonista nell’interior design contemporaneo

Il fascino del cotto sta nella sua imperfezione, nella superficie irregolare, nelle sfumature calde e nel suo modo unico di assorbire la luce. Le nuove tendenze del design ne esaltano proprio queste caratteristiche, spostando l’attenzione su superfici materiche, tattili, vive. Architetti e designer scelgono il cotto fatto a mano per creare spazi che comunicano autenticità e comfort, allontanandosi da materiali freddi e artificiali. La scelta di un materiale così espressivo diventa anche una dichiarazione estetica: scegliere un pavimento o un rivestimento in cotto è scegliere un linguaggio progettuale più umano, che mette al centro la sensorialità, il tempo e la trasformazione. La superficie del cotto evolve con l’uso, racconta il passaggio delle persone, la luce delle stagioni, l’umidità dell’aria. È un materiale vivo e per questo profondamente contemporaneo. Una delle evoluzioni più evidenti riguarda le finiture. Se il cotto naturale resta una scelta classica e intramontabile, le smaltature contemporanee – lucide, satinate, metallizzate – permettono di interpretare il materiale in modo completamente nuovo. Oggi si sperimentano colori inediti, come rosa cipria, verde salvia, azzurro polvere, bianco caldo e nero lavagna. Questa palette, lontana dalle tinte tradizionali, apre il cotto a contesti minimali, eclettici e urbani. Non si tratta solo di aggiungere colore, ma di creare atmosfere: una piastrella smaltata può riflettere la luce in modi inaspettati, trasformando la percezione di uno spazio. Le superfici smaltate diventano anche più resistenti, più semplici da pulire e adatte ad ambienti come bagni e cucine, dove funzionalità ed estetica devono convivere in armonia.

Anche i formati stanno cambiando. Accanto ai classici quadrati e rettangoli, si moltiplicano geometrie più audaci: esagoni, rombi, curve, moduli irregolari pensati per dare vita a schemi di posa innovativi e ritmi visivi inaspettati. Il cotto diventa elemento grafico, quasi decorativo, in grado di definire lo stile di uno spazio con la sola forza della sua presenza materica. La posa non è più un dettaglio tecnico, ma un elemento compositivo: disegni a spina, griglie diagonali, combinazioni di moduli piccoli e grandi diventano strumenti per disegnare lo spazio dal basso, guidando lo sguardo e raccontando un progetto. Anche il dialogo tra pieni e vuoti, tra superfici rivestite e lasciate libere, rientra in questa nuova grammatica del cotto.


Come il cotto dialoga con l’arredamento moderno e minimalista

Un trend sempre più evidente è l’inserimento del cotto artigianale in contesti di arredamento moderno. L’accostamento tra superfici materiche e linee essenziali crea un contrasto elegante e sofisticato. Il cotto viene scelto per pavimenti, ma anche per rivestimenti, boiserie, scale e dettagli architettonici in ambienti contemporanei dove la ricerca del “calore visivo” è fondamentale. Il pavimento in cotto, ad esempio, può fare da contrappunto a mobili minimal in metallo nero o legno chiaro, oppure può diventare un fondale cromatico per arredi colorati e iconici. Anche nelle cucine e nei bagni, ambienti dove spesso domina il bianco o il grigio, il cotto introduce una nota di umanità, spezza la monotonia e aggiunge profondità.

In un’epoca di crescente attenzione alla sostenibilità, il cotto artigianale rappresenta una scelta etica. È un materiale naturale, privo di sostanze chimiche, prodotto con risorse locali e in piccoli lotti, spesso in fornaci storiche a basso impatto ambientale. La sua durabilità lo rende un investimento consapevole e responsabile, coerente con i valori del design sostenibile. A differenza di molti materiali industriali, il cotto non richiede processi chimici complessi o cicli produttivi energivori. Anche la sua posa e manutenzione sono sostenibili, soprattutto se si utilizzano prodotti naturali per la protezione delle superfici. La lunga durata del cotto è un valore aggiunto: un pavimento ben realizzato può durare decenni, migliorando con il tempo e riducendo l’impatto ambientale complessivo.

Il contributo di Fornace Brioni alle nuove tendenze del cotto nel design

Fornace Brioni si colloca in prima linea in questa evoluzione, con una produzione che unisce la  tradizione rinascimentale della lavorazione dell’argilla alle collaborazioni con designer e architetti di fama internazionale. Le nostre  collezioni rappresentano la perfetta sintesi tra memoria e sperimentazione: superfici in cotto smaltato, formati su misura, cromie innovative, pattern artistici. Ogni prodotto è pensato per dialogare con l’architettura contemporanea, portando con sé un’anima antica e uno sguardo proiettato al futuro. Il lavoro della fornace dimostra come il sapere artigianale non sia un retaggio del passato, ma una risorsa creativa attuale, capace di offrire risposte concrete alle esigenze estetiche, tecniche e ambientali dei progetti più esigenti. Il cotto non è più (solo) il materiale della tradizione rustica. Oggi è una tela su cui il design contemporaneo può scrivere nuove storie. È un modo di progettare che mette al centro la materia, la sostenibilità, l’identità. Ed è proprio per questo che continua a ispirare, anno dopo anno, generazioni di progettisti alla ricerca di un’estetica senza tempo.